Essere logopedista: il lavoro più bello del mondo
Quando mi sono laureata in logopedia, sapevo che mi sarei occupata di difficoltà comunicative e linguistiche. Ma è solo grazie al mio percorso di formazione e alle esperienze maturate che ho imparato l’importanza del mio lavoro e del sostegno che offro a bambini e famiglie nel trovare una dimensione di equilibrio e benessere nella loro quotidianità.
Ho scoperto che essere logopedista non consiste solamente nell’aiutare le persone a migliorare il loro modo di parlare. É un lavoro che, attraverso le parole, permette l’espressione di sé, il contatto con gli altri e la scoperta continua di ciò che ci circonda.
Ho imparato che non ci sono formule magiche in grado di risolvere un problema con uno schiocco di dita. Ogni percorso è frutto di attenti studi e aggiornamenti. É una collezione di allenamenti, fatiche e successi che vanno costruiti con costanza e continuità, insieme.
Ho scoperto che ogni nuovo incontro porta con sé un’occasione di cambiamento. Creatività e flessibilità unite alla cura e all’attenzione verso il bambino sono gli ingredienti che mescolo per ogni percorso di successo.
I punti cardine del mio essere logopedista
Vivo il mio essere logopedista come un continuo viaggio alla costante ricerca di nuovi occhi con cui accogliere le difficoltà che i bambini e le famiglie mi raccontano. Gli anni di esperienza formativa e lavorativa mi hanno permesso di raccogliere e fare tesoro di insegnamenti che ripropongo nei percorsi che intraprendo.
Difficoltà come opportunità: ogni esperienza ci spinge a crescere
La persona al centro: essere artefici del proprio cambiamento
Preparazione e studio: l’importanza di non lasciare nulla al caso
Leggerezza e apprendimento: insostituibili motori per apprendere
Le radici del mio lavoro: la formazione e le prime esperienze lavorative
La scoperta delle strategie di apprendimento
Fino al periodo delle superiori passavo una marea di ore sui libri. Mi dicevano “Leggi e ripeti!”. Peccato però che questo modo di studiare per me non funzionasse. Nel 2005 i miei genitori mi hanno quindi iscritta ad un corso sulle strategie di apprendimento e metodo di studio (per fortuna, aggiungo con il senno di poi). Ho così scoperto che non c’è un unico modo di studiare. Che si può studiare con leggerezza. Ma anche che studiare richiede strategia e organizzazione. E da quel momento l’apprendimento e il metodo di studio sono diventati parte integrante della mia vita e del mio lavoro.
Gli anni di studio all’università
Nel 2006 inizio il corso di laurea di Logopedia all’Università degli Studi di Verona, che concludo nel 2009 discutendo una tesi sperimentale sull’afasia. I tre anni di studi si rivelano una piacevole sorpresa: scopro una professione eclettica e frizzante. Una professione fondata su evidenze scientifiche, frutto di preparazione, ragionamento e aggiornamento continuo. Negli anni ho investito molto tempo ad aggiornarmi. Credo che un articolo scientifico, il confronto con i colleghi, corsi di formazione siano ingredienti da coltivare sempre per offrire la migliore opportunità di crescita alle famiglie che incontro. Più imparo, più sorgono domande nella mia testa: questo mi spinge a continuare a migliorarmi nel mio lavoro e nella vita.
La logopedia a servizio di adulti e anziani
La mia esperienza come logopedista inizia nel 2009 al Centro Polivalente “Papa Luciani” di Altavilla Vicentina. Nel mio lavoro a contatto con gli anziani mi sono occupata di deglutizione e linguaggio. Quest’esperienza mi ha insegnato a muovermi al ritmo della persona che ho di fronte e porre sempre attenzione a bisogni e obiettivi dell’altro. Ma non solo! Ho imparato l’importanza di mettere la persona al centro del percorso di cambiamento, per renderlo attore protagonista di ogni passo fatto. Credo infatti ciò renda duraturo ed efficace ogni traguardo raggiunto dalle persone che accompagno nei percorsi logopedici.
La passione per l’apprendimento e il linguaggio nel mondo dei bambini e ragazzi
Dal 2010 al 2014 ho collaborato con l’Associazione Culturale “AllenaMente” di Vicenza. Quest’esperienza mi ha permesso di scoprire quanto la leggerezza e il divertimento siano motori trainanti nell’apprendimento per bambini e ragazzi. In particolare con quei ragazzi che hanno difficoltà nell’imparare a leggere, scrivere e far di conto. In questi anni mi sono occupata di accompagnare i bambini con disturbi del linguaggio e dell’apprendimento (dislessia, disortografia, disgrafia, discalculia) a scoprire come affrontare con serenità le sfide che la scuola proponeva loro.
Il progetto Centro Archè
Il 2014 è un anno che considero come pietra miliare nel mio percorso. Insieme ad Alessandro Gonella ho fondato Centro Arché, che si è poi trasformata in Associazione di Promozione Sociale nel 2017. Il fulcro centrale del progetto era quello di creare una rete di professionisti al servizio delle famiglie del territorio vicentino.
Tra gioie e dolori, alti e bassi, Centro Archè mi ha profondamente arricchito a livello umano e professionale. Ho riscoperto il valore dello sporcarsi le mani in prima persona e di mettersi in gioco, sempre e comunque, per continuare a crescere e cambiare.
Il bagaglio di competenze acquisite durante il progetto Centro Archè
Cosa sogno per la logopedia

Accessibilità
La logopedia è un servizio sanitario, ma non sempre è accessibile a tutti. Ci sono molte barriere che ostacolano la possibilità di intraprendere un percorso di tale tipo: fisiche, culturali e (non da ultimo) socio-economiche. Sogno una logopedia che sia accessibile a tutti e che possa contribuire al miglioramento della salute e del benessere nella vita di ogni persona.
Fragilità
Gli incontri che come logopedisti facciamo con bambini e famiglie nascono spesso dall’espressione di una fragilità. Desidero una logopedia che sia uno spazio in grado di accogliere le vulnerabilità che ogni persona con cui intraprendiamo un percorso ci racconta. Uno strumento che con il contatto e l’empatia spinge a trasformare le difficoltà in occasione di crescita.
